ATTUALITA’ : SU TRUMP PAPA FRANCESCO INCIDENTI A GENOVA CYBER ATTACCHI CONTRO ITALIA ( ? ) – LA STORIA E PERSONAGGI SCONOSCIUTI ( DANTE VACCHI ) – L’EDICOLA E ALTRE NEWS

 
 
 
 
 
 
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ATTUALITA’ : SU TRUMP PAPA FRANCESCO INCIDENTI A GENOVA CYBER ATTACCHI CONTRO ITALIA ( ? ) – LA STORIA E PERSONAGGI SCONOSCIUTI 
( DANTE VACCHI ) – L’EDICOLA E ALTRE NEWS

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Raccolta di e-mail dell’Associazione Culturale Azimut.

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OGGI
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ATTUALITA’ : SU TRUMP PAPA FRANCESCO INCIDENTI A GENOVA CYBER ATTACCHI CONTRO ITALIA ( ? ) – LA STORIA E PERSONAGGI SCONOSCIUTI 
( DANTE VACCHI ) – L’EDICOLA E ALTRE NEWS [ “AZ.” – 12/02/2017 ]
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anteprima di web – servizio tra breve in rete
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IN COPERTINA
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Arturo Stenio Vuono
CIRCOLA IN RETE…..
 
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L’ATTUALITA’
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ULTIME DAL WEB – 4 NOTIZIE E CORRELATI –  I  LINK ( CLICCA E LEGGI )
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Su Trump – Papa Francesco – Incidenti a Genova – I cyber attacchi contro Italia (? )
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NAPOLI ( tratto dal “ROMA” )
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Le abitazioni di Pianura, un problema da risolvere

Opinionista: 

Orazio Abbamonte

È possibile che dietro la protesta che venerdì ha portato all’occupazione dell’aula del consiglio comunale possa esserci anche qualche non ingenuo agitatore, come ha lasciato intendere il sindaco di Napoli in una sua dichiarazione Ma il problema delle abitazioni del quartiere di Pianura, quello è un problema serio e reale che, agitatori o meno, andrebbe una volta per tutte risolto. La questione è tutt’altro che facile, perché non ci si trova dinanzi sparse abitazioni abusive, ma dinanzi ad un fenomeno di abusivismo talmente vasto ed integrale, da avere portato alla realizzazione d’un quartiere quasi interamente contro le norme che formalmente lì regolavano l’uso del territorio. In altri termini, nella sostanza, a Pianura è stato inaugurato, e pienamente attuato, un diritto urbanistico diverso da quello che è scritto nelle tavole della legge: ma pur sempre un diritto, dato che esso ha dettato la regola dei fatti ad una realtà urbana che s’è affermata nella forza della necessità delle cose e s’è fatta valere realizzando, appunto, un intero quartiere, con le sue regole, le sue urbanizzazioni di risulta, la sua intensa vita sociale, le generazioni di persone che lì abitano ed hanno fissato il centro dei propri interessi esistenziali. Dunque, hanno creato una realtà sociale con le sue norme, senza che nessuno – per circa un cinquantennio – facesse anche vagamente sospettare che tutto ciò, in teoria, era contro legge. Non è difficile comprendere che quando situazioni del genere si lascian prosperare liberamente e consolidare, diventa poi, non difficile, bensì impossibile ricondurle a legalità. Una legalità che non è stata in grado di farne sorgere, di fatto, un’altra parallela, come mai diavolo potrebbe poi riacciuffarla e trasformare, secondo il fiabesco incantesimo, la zucca in carrozza? La legge non fa magheggi o, meglio, se anche ne fa qualcuno, non può farne di troppo grossi. Qualunque organizzazione sociale deve disporre di correttivi che colpiscano la deviazione dalle sue regole con reazioni tempestive ed efficaci, in modo da ricondurre sui binari condivisi le condotte che se ne allontanino. Ed i disallineamenti non sono un fatto imprevedibile, fanno parte degli istinti umani: per questo esistono controlli e sanzioni. Ma quando questi non intervengono a tempo, la realtà se ne va per la sua strada, magari anche con deferenti inchini alla legalità, ma prosegue per la sua strada appunto, infischiandosene d’inattuati divieti e vaneggianti punizioni. Soprattutto costruisce le proprie autonome strade – e qui dalla metafora si torna alla realtà di Pianura – senza che nessuno potrà mai più demolirle. Anche perché il sentimento umano dell’ingiustizia, prevale e soverchia quello – in queste condizioni puramente ipocrita e formale – dell’autorità della legge. Se la legge fosse stata autorevole per davvero, tutto ciò non avrebbe dovuto verificarsi: e la legge non può vestirsi d’autorità, anche per evitare di suscitare il sentimento del ridicolo, una volta che ha consentito il sorgere d’una ben pasciuta (ex) illegalità. Anche perché non farebbe altro che dimostrarsi gravida d’ipocrisia. Tanto per dirne una, tutto quel che sta accadendo, di sicuro non nasce dal Comune, ma dalla Corte dei conti, che starà chiedendo al Comune, non di riparar le cose (impossibile), ma di fare un po’ di cassa sull’abusivismo, chiedendo il pigione ai proprietari (che tali per la legge non sarebbero) di case abusive. Insomma, un gran pasticcio, dove s’intricano legalità, illegalità, formalismi, fariseismi, miserie pubbliche e private. Da scappare. Ma siccome scappare dai problemi non si può, sarebbe forse un po’ meglio trovare qualche rimedio più effettuale: come, ad esempio, pensare ad un piano di recupero della vasta area abusiva o proporre una qualche appropriata legge, in grado di mettere una pietra tombale su cotanta débacle della legalità. Forse, dico forse, sarebbe più apprezzato di tanto intenso affannarsi sulla legge elettorale, sulle candidature fantasma (da sempre esistite) o, ancora, sull’avvincente scissione del Pd, partito popolare per eccellenza

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LA STORIA – PERSONAGGI SCONOSCIUTI
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[ tratto dal web – “Il Primato Nazionale” ]
 

Dante Vacchi: il fascista che creò le forze speciali portoghesi

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image: http://www.ilprimatonazionale.it/wp-content/uploads/2017/02/01_grupo-de-comandos-noqui-e-cesare-dante-vacchi1-300×297.jpg

il fascista Dante Vacchi truppe d'elites portoghesi

Dante Vacchi, al centro in alto con la macchina fotografica appesa al collo. Al lato sinistro invece si può vedere la sua compagna francese Anne Gauzes.

Lisbona, 24 gen – La storia sconosciuta e misteriosa dell’avventuriero italiano Dante Vacchi, padre delle truppe speciali portoghesi, è stata svelata sul giornale portoghese Observador il mese scorso dal tenente colonnello in pensione Antonio Neves. Da circa tre anni Neves conduce delle ricerche sull’italiano creatore dei Comandos portoghesi, la temuta forza militare anti-guerriglia durante la Guerra d’Oltremare. All’inizio il militare in pensione non aveva alcun interesse verso questa figura straordinaria, al di là del suo coinvolgimento di cinque o sei mesi nelle origini dei Comandos. Poi però l’interesse di Neves cresce “ho cominciato a indagare e mi sono reso conto che fosse più interessante di quello che pensavo, era un uomo di mondo, un nomade, si immischiava in tutti posti con il suo lavoro da corrispondente”.

Ma chi era quest’uomo misterioso? Cesare Dante Vacchi nacque nel 1925 in una famiglia umile, figlio di una maestra delle scuole elementari e di un elettricista delle ferrovie. A 15 anni si arruolò volontario nell’esercito italiano ma solo successivamente arrivò l’esperienza che segnò la sua vita. Il giovane militare rispose all’appello di Mussolini e formò una milizia segreta per contrastare e combattere le truppe alleate, questo gruppo era denominato “La Banda delle Ombre”. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale venne arrestato e condannato dalla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Ravenna a 20 anni di carcere, pena poi ridotta varie volte fino alla scarcerazione. Da qui si perdono le tracce di Vacchi, immagini o documenti che certifichino la sua presenza sono rari, infatti “non appare in fotografie e non partecipava ad eventi pubblici in cui poteva essere riconosciuto”. Alcuni indizi però fanno pensare ad un suo arruolamento nella Legione Straniera francese e dopo qualche anno intraprese la carriera di giornalista e fotografo. Secondo le ricerche di Neves risulta che abbia assistito come reporter alle guerre in Indocina, Algeria e Libano. Riappare gli inizi degli anni 60, insieme alla francese Anne Gauzes partì per un viaggio in Angola, all’epoca colonia portoghese, durante il quale lasciò un segno profondo nell’esercito portoghese per poi scomparire nuovamente.

La sua avventura iniziò il 1 aprile del 1962 quando si unì insieme ad un battaglione dell’esercito portoghese di stanza a Noqui, nel nord dell’Angola vicino al confine con il Congo, la guerra era iniziata da circa un anno. La confidenza con i militari portoghesi fu quasi immediata “L’immagine più viva che ho, è la sua disponibilità nell’accompagnarci durante le operazioni, durassero un giorno, due, tre. Dormiva in qualsiasi posto dove noi dormivamo e mangiava la stessa razione che ci veniva distribuita” ricorda Viera Pereira, ex ufficiale e amico di Vacchi. Durante una perlustrazione che durava da un giorno il gruppo con cui sin trovava il reporter italiano subì una imboscata da parte dei guerriglieri angolani. In quel momento percepì che le truppe portoghesi non erano preparate per affrontare la guerriglia, l’equipaggiamento era obsoleto si utilizzavano ancora armi in dotazione dalla Seconda Guerra Mondiale. Nonostante fosse lì in qualità di reporter, allo stesso tempo Vacchi guadagnava “confidenza” anche con i capi militari, con cui parlava della guerra, di tattiche e movimenti sul terreno fino a finire per esercitarsi con i soldati per migliorarne la loro preparazione. Neves spiega che “Il comandante era sensibile ai suggerimenti di Dante Vacchi, al punto che l’italiano suggeriva che se il comandante avesse voluto lui era disponibile per dare un’istruzione simile a quella che aveva visto dai paracadutisti o nella Legione Straniera”.

Infatti, con l’autorizzazione del comandante del battaglione, Vacchi riunì 40 uomini, divisi in due gruppi, è iniziò l’addestramento. Preparazione fisica adeguata, ore e ore di prove di tiro, apprendimento su come muoversi in silenzio nella giungla e a guidare queste esercitazioni sul campo era proprio il reporter italiano con il supporto degli ufficiali. Una delle numerose modifiche apportate da Vacchi fu l’eliminazione delle protezioni dalle jeep per consentire il rapido abbandono del veicolo in caso di imboscata. Questo tipo di addestramento era in contrasto con l’addestramento che veniva impartito in Portogallo, prima della partenza per la colonia d’Oltremare, e i risultati positivi furono immediati. Questi miglioramenti furono notati dalle alte gerarchie dell’Esercito portoghese che, dopo alcune visite nel quartier generale di Noqui, invitarono Vacchi a Luanda e diedero il via al primo corso per ufficiali dei Comandos a Zemba, a circa 300 chilometri dalla capitale angolana. Dante Vacchi fu aggregato al gruppo di ufficiali che dirigevano il corso in qualità di vice del comandante del campo e gli fu data carta bianca. In questo periodo il reporter italiano seguirà l’addestramento in prima persona. Dopo vari corsi nel 1965, a Luanda fu creato il Centro di Addestramento dei Comandos. In questo periodo Vacchi, stanco del rigore militare, entra in contrasto con alcuni ufficiali e abbandona le sue funzioni. Da quel momento si perdono nuovamente le tracce dell’avventuriero salvo qualche testimonianza, come quella del suo amico Vieira Pereira con cui rimase in contatto durante la sua permanenza in Portogallo.

Dante Vacchi fotografo e combattente

Nella foto il primo gruppo di militari portoghesi addestrati da Dante Vacchi.

Per il tenente colonnello Antonio Neves rimangono molti spazi vuoti da colmare nella ricostruzione della vita di Dante Vacchi, nonostante abbia fatto numerose ricerche contattando le riviste e i giornali con cui aveva collaborato non ne sappiano nulla, rimangono soltanto alcune pubblicazioni del reporter. In Portogallo pubblicò tre libri: “Angola 61-63”, un album fotografico dei militari, “Penteados de Angola”, un testo con le immagine delle acconciature delle donne che incontrò in nella colonia africana e l’ultimo intitolato “Porto”, un testo sui vigneti della città del nord del Portogallo produttrice dell’omonimo vino liquoroso. A confermare i suoi buoni rapporti con l’Estado Novo, che gli aveva permesso di seguire le truppe in Africa, bisogna ricordare il reportage sulla residenza di Antonio de Oliveira Salazar, pubblicato nel 1961 dalla rivista Noticia e l’intervista a Marcelo Caetano, il successore di Salazar alla guida del governo portoghese, pubblicata nel 1968 dalla rivista Flama.

La sua produzione non si ferma qui, infatti, gli ultimi lavori di Dante Vacchi ritrovati da Neves sono il libro “I Gesuiti in Libertà”, pubblicato in Francia e Germania nel 1990. I reportage pubblicati dalla rivista francese New Look trattano di una spedizione, in cui accompagnò alcuni scienziati in Tibet alla ricerca dell’uomo delle nevi. E la traversata nel deserto del Sahara, affrontata da Vacchi con una Vespa. L’ultima traccia del misterioso e sconosciuto avventuriero è la data della sua dipartita, Vacchi finisce il suo viaggio intrepido e affascinante in questo mondo nel 1994.

Guido Bruno

 
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MEMENTO
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SABATO 4 MARZO 2017 – NEL TRIGESIMO DI PIETRO GOLIA – A NAPOLI
 
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ALLE ORE 10:00 MESSA NELLA CHIESA BASILICA DI SAN FERDINANDO IN PIAZZA TRIESTE E TRENTO E SEGUIRA’ IL CONVEGNO DEL RICORDO E PER LA CONTINUITA’ AL MASCHIO ANGIOINO NELL’ANTISALA DEI BARONi. 
 
LUNEDI’ 13 FEBBRAIO – ORE 10:00 – LA FIGURA DI PIETRO GOLIA SARA’ RICORDATA E COMMEMORATA, AD INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE ANDREA SANTORO, IN CONSIGLIO COMUNALE (AULA CONSILIARE DI VIA VERDI NAPOLI).
 
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LA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE : RINVIATA A DATA DA DESTINARSI
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—-Messaggio originale—-
Da: “vincenzo nardiello” <nardiello3000@yahoo.it>
Data: 12-feb-2017 3.19
Ogg: R: I: SU PIETRO GOLIA – POST FACEBOOK [ &quot;AZIMUT&quot; . 06/02/2017 ]
 
Caro Vuono, 
non l’avevo ancora letto: è bellissimo. Sono certo che Pietro ve ne sarà grato. Mai parole furono più vere, sincere, sgorgate dal cuore impavido di un uomo che ha tanto creduto e ancor di più lottato. Insomma, un “irriducibile”… Avere conosciuto Pietro, aver potuto godere della sua compagnia e del suo pensiero è stato per noi un privilegio che il lutto non dovrà mai farci dimenticare.
Grazie.
Enzo
Oggetto: I: SU PIETRO GOLIA – POST FACEBOOK [ “AZIMUT” . 06/02/2017 ]
A: “giancarlo” ( . . . )
Data: Lunedì 6 febbraio 2017, 20:35
PARLO CON PIETRO ( GOLIA )Se Tornasse Ferdinando II di
Borbone (Valerio Minicillo … – YouTube▶
4:53https://www.youtube.com/watch?v=TeBaZVnDYbg10 lug 2011 –
Caricato da Ilovenaples2007Per ordinare il CD da cui è
tratta la canzone scrivere a: infovaleriominicillo@gmail.com
La canzone ..[ tra breve in rete ] PIETRO GOLIA VERSO IL
TRIGESIMO – INTERVENTI DI ARCELLA ( da “EreticaMente”
)  DE MARCO ( da “barbadillo.it ” ) SCHIFONE  (
tratto dal << Roma – “il Giornale di Napoli”
>>  ) VUONO E ALTRI [ “AZ.” – 05/02/2017 ] —–
anteprima di web –  VERSO IL TRIGESIMO DELLA TUA
DIPARTITA – PARLO CON PIETRO [ Arturo Stenio Vuono ] –
 
————<< Perchè cercate tra i morti colui che è vivo ? >> . Questa la sconvolgente rivelazione dei Vangeli sul Risorto; spazzò via il dubbio, le incertezze e le incredulità che, attraverso i secoli,avevano costruito con l’insidia delle consorterie del male.D’altronde, prima e dopo, non vi fu mai popolo che negassela vita oltre la vita. Vorrà pur dire qualcosa ? In questolasso di tempo, tra la tua dipartita e verso il trigesimo,non potrò fare a meno di cercarti, desiderare di averti in sogno; pensiero ricorrente che tu possa parlarmi; stupidamente, ipotizzando un fuori da me, nel mentre già ti ho dentro. E ora lo so con certezza, l’irriducibile – come amavi chiamarmi – ti custodirà nelle idee che hai seminato, sino a quando sarà e a Dio piacendo, per l’incrociarsi delle domande e delle risposte che mi darò, perchè me li darai.La Resurrezione del Cristo e la nostra Rinascita – attraverso il viaggio verso la Grande Luce – sono le due verità che non sarà mai possibile sopprimere. Certe anime elette, come la Tua, dal percorso terreno fatto tutto per gli altri, e senza risparmiarsi, hanno avuto il premio del perimento fisico, secondo giustizia e amore, già inverandosi in cosa buona e giusta; sei mancato, addormentandoti – nella stanchezza dell’ennesima correzione di bozze dei tuoi tomi – in sede della tua vera casa, dentro la casa editrice dove ti sei attardato – come d’uso – in camera ardente; hai avuto un tributo, silenzioso e raccolto, cristiano autentico; sei passato, avvolto nel vessillo del Sud, dal tuo circolo – trincea e avamposto di riscosse e, poi, hai proseguito come d’uso. Dovrò fare a meno dei nostri colloqui telefonici e delle tue esortazioni al prosieguo di editoriali e post, di tutte le tue condivisioni; delle chiamate al citofono di casa, senza preannuncio, quasi sempre al primo pomeriggio delle domeniche, per consegnarmi e consigliarmi libri, riviste e altro; per prendere un caffè e uno scambio di idee sulle ultime. Ne dovrò fare a meno, ma – stattene certo – farò ugualmente quello che ancora mi ispirerai e che potrò fare.
In fede.06.02.2017
———————————————————————————————————-IL SERVIZIO ODIERNO – anteprima di web tra breve in rete PIETRO GOLIA VERSO IL TRIGESIMO – INTERVENTI DI ARCELLA DE MARCO
SCHIFONE VUONO E ALTRI [ “AZ.” – 05/02/2017 ]
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MAGNIFICENZE DI CALABRIA
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Arturo Stenio Vuono
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VESTIGIA INCOMMENSURABILI
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L’EDICOLA
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Domenica, 12 Febbraio 2017
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L’avvicinamento tra Russia e Iran è forse l’unico aspetto che potrebbe creare qualche frizione tra Mosca e la nuova Casa Bianca di Donald Trump. Gli Stati Uniti infatti hanno riaperto le ostilità contro Teheran, sulle orme di Bush e di Carter.

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L’EDIZIONE DEL GIORNO

 

 

Il “Secolo d’Italia” è il quotidiano on line della destra italiana: fondato a Roma nel 1952, nel 1963 divenne l’organo di partito del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale e nel 1995 di Alleanza Nazionale.

Nel 2009 è stato uno dei quotidiani del Popolo della Libertà. Attualmente è organo della Fondazione Alleanza Nazionale.

 

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Secolo d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma n. 16225 del 23/2/1976
Redazione: Via della Scrofa, 39 – 00186 Roma
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“AZIMUT” ASSOCIAZIONE CULTURALSOCIALE NAPOLI – IN RETE :
 direzione responsabile: presidenza Associazione
 team azimut online:  Fabio Pisaniello webm. adm. des.
 Uff. Stampa Associaz. “Azimut” :   Ferruccio Massimo Vuono 
(Arturo Stenio Vuono :  presidente di “Azimut” – Napoli)
“AZIMUT” – VIA P. DEL TORTO, 1 –  80131 NAPOLI
[ ex : Prima Traversa Domenico Fontana )
TEL. 340. 34 92 379 / FAX: 081.7701332
 
FINE INTERVENTO

 

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